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Alitalia è stata divisa in due per decreto; nascono così due compagnie: la good company e la bad company.

Due figlie, due sorelle gemelle!

Allora, tutti i tg e i titoli di quasi tutti i giornali ci dicono che il salvataggio è riuscito.
Ma come?

Semplicissimo, la good company (la compagnia buona) avrà gli aerei, il personale, le rotte, gli slot negli aeroporti e tutte le cose che servono ad una compagnia aerea.

Alla bad company (la cattiva compagnia) resteranno i debiti, il personale in esubero e tutte le cose cattive che non servono.

In pratica noi pagheremo i debiti di Alitalia, dopo aver già pagato tutti questi anni, dopo aver già pagato 300 milioni di euro per un cosiddetto prestito ponte, che presumibilmente non verrà mai restituito, dopo aver pagato milioni di euro di liquidazioni agli amministratori che ci hanno portato a questa situazione.
In più sempre noi pagheremo gli ammortizzatori sociali per i licenziamenti e la mobilità che saranno molti di più di quelli previsti pochi mesi fa con il piano di AirFrance.

Loro invece, la compagnia dei furboni di bandiera, avrannno tutto l'attivo dell'Alitalia: praticamente regalato.

D'ora in poi se volete comprare casa, fate così: voi comprate la casa pagate il rogito notarile e il mutuo lo fate pagare a qualcun altro!!

Approfondimenti:
leggi i commenti di Massimo Giannini, Mario Deaglio, Boitani e Scarpa, l'Unità

1 Comment:

  1. Anonimo said...
    Il problema è il conflitto d'interessi. Essendo la maggioranza dei giornalisti dipendenti del caimano.. non vedo perchè dovrebbero dire che il salvataggio dell'Alitalia non è riuscito..
    Come è riuscito a dire(incredibilmente) un dirigente del PD: - Ma oltre a prendersela con l'opposizione, i giornalisti libera non potrebbero fare il loro lavoro?
    V.

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